domenica 20 ottobre 2013

Sfuggevolezze.

Sfuggevolezze.

            
Lei è tenera certe volte. Dice le sue cose quasi sottovoce ed è pronta normalmente ad abbassare lo sguardo solo per aver adoperato una parola inusuale o un'espressione forse troppo forte. Tutti sono pronti a dire di lei che è una persona dolce, salvo riuscire a conoscerla un po' meglio, ed accorgersi che non è del tutto come sembra, ed in qualche caso diventa quasi astiosa, esattamente come molte altre. A chiederle qualcosa intorno all’argomento della sua personalità o del suo carattere lei quasi sempre si schernisce, come se quelle non fossero domande ma veri e propri complimenti. Torna abbastanza normale a molti del suo giro chiederle cosa pensi quando se ne sta in disparte, o anche perché le sue espressioni spesso sembrino fuori dal contesto, come se stesse crucciandosi, oppure addirittura divertendosi di qualcosa chiaro ed evidente solamente a lei.
In ogni caso lui attende  che sia un po' più sola e in disparte durante quella festicciola a suo parere stanca e risaputa, e ad un certo punto, forse per la curiosità che ha sempre suscitato in lui, le si avvicina sorridendo, senza neanche sapere né per cosa ridere, e né che cosa dirle. Lei lo facilita, lo conosce di vista ormai da un pezzo, amico di altri amici, giri ordinari di comuni conoscenze, così gli chhttp://magnonove.blogspot.it/iede se ha una normale sigaretta da offrirle. Certo, era da un pezzo non ti incontravo in giro, fa lui proseguendo nel sorriso, e lei fa la sua solita espressione di scherno, mentre si fa accendere......continua su http://magnonove.blogspot.it/.

giovedì 17 ottobre 2013

Attesa.

L'illustrazione è stata tratta dal racconto breve "Attesa" di Bruno Magnolfi . Per leggere tutta  la storia vai su http://magnonove.blogspot.it/


 Lo so che non va bene restare qui senza fare niente. Però sto aspettando una telefonata, una semplice telefonata che sono sicuro cambierà molte cose di questo giorno e forse del mio futuro. Mi alzo, vado in cucina e mi verso un bicchiere d’acqua. Comunque sia mi sento bene mentre resto qui, anche se posso apparire come mezzo paralizzato in quest’attesa. Di fatto però si tratta semplicemente di sospendere i pensieri, lasciare che i minuti con la loro lentezza scorrano assolutamente tranquilli, senza inciampi, srotolando un presente quasi perfetto, vuoto e senza impegni, e tutto è a posto.
Forse non giungerà neppure una vera e propria telefonata, rifletto....