Certe
volte dicono di lei che è la più strana tra tutti, e forse lei ne è
consapevole, ma quello ormai è il suo personaggio, quello che ha deciso
da sempre di interpretare, e ci sono dei giorni in cui farebbe di tutto
pur di non uscire neanche per un attimo da quella sua parte. Non cerca
di nascondere alcun lato di sé, ma è consapevole come il suo tormento
più forte alla fine sia proprio la noia, ed è per questo motivo che sta
sempre a cercare di prevenire il momento in cui potrebbe iniziare a
provarla. Qualcuno del gruppo evita persino di rivolgersi direttamente
ad Argenta, forse soltanto per evitare le sue sparate taglienti ed il
suo gusto polemico. Lei sorride, cerca di far pesare la sua presenza,
anche se non le piace quasi mai essere al centro dell’attenzione.
Gli altri,
quando non c’è, dicono che la sua famiglia sia piena di soldi, e lei
non nega mai questa notizia quando ne parlano, anche se sa perfettamente
che non c’è niente di vero in quelle parole. Le piace la solitudine,
forse ancora di più che starsene in mezzo a quella comitiva di
sfaccendati, ed il resto del gruppo questo non riesce del tutto a
comprenderlo. Certe volte a lei piace anche non farsi vedere per niente
all’ora in cui si radunano tutti quanti davanti al solito chiosco di
bibite dei giardinetti. Magari passa da lì lungo la strada adiacente con
il suo motorino, saluta qualcuno con un cenno della mano, e tira
diritto, consapevole di non avere una meta, ma fiduciosa di trovare in
fretta un luogo interessante verso dove dirigersi. Spesso pensa che non
le porterà mai niente di buono un comportamento del genere, ma non
riesce ad agire in maniera diversa, e con tutta sincerità neppure lo
vuole.
Poi un
giorno arriva, si siede in silenzio ad uno dei tavolinetti sopra la
ghiaia, qualcuno dei ragazzi la saluta senza troppa enfasi. Lei prende
una lattina di aranciata dal chiosco, torna a sedersi vicino agli altri,
in silenzio, ma in due o tre si alzano, dicono che devono andare, ed
altri affermano che vogliono accompagnarli, e in un attimo Argenta si
ritrova da sola, senza che sia riuscita neppure a finire di bere quella
sua lattina. Allora si alza, si sente stizzita anche se non vorrebbe,
per la prima volta è da sola in un posto generalmente sempre pieno di
gente. Getta la lattina con ancora un po’ d’aranciata dentro al cestone,
si muove con incertezza, perplessa, infine torna lentamente verso il
suo motorino, lo avvia, e senza alcuna convinzione riparte: forse non
tornerà mai più in quel ritrovo di amici, pensa; o almeno lascerà
trascorrere un bel po’ di tempo prima di farsi vedere ancora da quelle
parti. In ogni caso rifletterà molto a fondo su tutto quanto, di questo
ne è più che sicura.
Bruno Magnolfi
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