Il vecchio sta fermo sopra la veranda mentre osserva Peter che si
avvicina costeggiando un tratto ancora in piedi dello steccato di
fronte. Non pensa niente in particolare, sa soltanto che tra poco
rientrerà in casa per versarsi un altro bicchiere di vino rosso. Peter
lo osserva distrattamente camminando con lentezza, e ad un tratto sente
squillare dentro la tasca il telefono portatile, risponde, e senza
fermarsi ascolta qualcuno che gli parla direttamente dentro l’orecchio.
Poi interrompe la comunicazione con un grugnito, si ferma e dice
soltanto: avrei bisogno di un favore, con una voce forse un po’ troppo
alta se avesse continuato a parlare al telefono, ma non molto forte per
convincere il vecchio che sta davvero riferendosi a lui.
Difatti il vecchio non risponde né dice qualcosa, limitandosi a
guardare una striscia di terra lontana sopra la spalla dello scocciatore
che gli è quasi di fronte. Peter dice: se mi prestate il vostro furgone
arrivo in paese e tra un’ora al massimo sono già di ritorno. Ho forato
una gomma sulla strada principale, oltre quegli alberi, e quella di
scorta è completamente sgonfiata.
Un po’ di vento scivola sull’erba e sugli alberi senza rumore, il
vecchio sogna il suo bicchiere di vino, adesso è sicuro che tra qualche
momento starà seduto nella cucina di casa a vuotarselo in gola; riflette
che lui non ha alcun furgone da prestare, suo figlio non tornerà prima
di sera, ma oltre questo pensiero non gli interessa neppure rispondere.
Peter si avvicina di altri tre o quattro passi, ma all’improvviso ha
come la sensazione che l’uomo sull’uscio di casa abbia a portata di mano
un fucile carico, così torna a fermarsi, forse capisce che non otterrà
un bel niente dal vecchio, e infine pensa al volo che probabilmente sarà
meglio per lui lasciar perdere tutto.
Attende mezzo minuto, si accende una sigaretta, poi concede un’ultima
occhiata al vecchio impassibile, e infine si volta per allontanarsi.
Appoggia una mano sopra al paletto dello steccato, guarda attorno se ci
sono altre case poco distanti, poi aspira una boccata di fumo. In molti
passano da queste parti, dice il vecchio, non so cosa cercano, forse c’è
qualcosa laggiù, oltre la fila degli alberi. Ho sempre badato ai fatti
miei, dice ancora il vecchio, però non mi piace che qualcuno superi
questo steccato, per quanto sia marcio e mezzo caduto. Non aiuto
nessuno, sono abituato a stare da solo per il tempo di ogni giornata, e
tutti i pensieri girano nella testa per conto proprio quando si vive
così; ma in ogni caso non voglio lasciare che qualcuno interrompa i miei
modi di essere, non lo permetterò, sono così e non voglio cambiare.
Peter torna ad osservarlo, non si aspettava una tirata del genere,
anche se il vecchio non si è riferito a nessuno, quasi avesse pensato
qualcosa per sé dicendola al vento con voce alta. Sa che non ha bevuto
la storia della gomma ed il resto, però pensa qualcosa che possa
concedergli un’altra possibilità. Posso ripassare quando tornerà vostro
figlio, dice tanto per mostrargli che è un osso duro. Il vecchio non lo
ascolta neppure, però misura la faccia del forestiero forse per la prima
volta, osserva i suoi atteggiamenti, perfino il modo come è vestito.
Alla fine, con calma, estrae il suo fucile, prende la mira e spara di
striscio ad un braccio di Peter. Quello cade urlando qualcosa, poi si
rialza tenendosi la spalla, bestemmiando qualcosa mentre già si
allontana, e imprecando contro tutto ciò che gli viene a mente in quel
momento, come se avesse soltanto fatto uno stupido sbaglio.
Poi il vecchio rientra, si siede, versa mezzo bicchiere di vino dalla
bottiglia e ne beve subito un sorso. La vita è fatta di risposte, pensa;
il resto sono soltanto chiacchiere insulse.
Bruno Magnolfi
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