domenica 29 agosto 2010
Senza necessità di risposte
Indubbiamente sono una persona mediocre, lo so, me ne rendo conto perfettamente. Certe volte incontro per strada delle persone che conosco, quelle mi dicono qualcosa di spiritoso, sostengono a voce alta che io sappia bene dove stia andando, per esempio, anche se sto facendo soltanto un giretto tanto per far passare un po’ il tempo, senza una meta precisa. Tutti mi hanno sempre detto cose del genere, non ne ho mai capito il motivo, come si aspettassero da me trovate superiori alle mie capacità. A volte mi intimidiscono, io abbasso lo sguardo, sorrido, in certi casi non capisco per nulla a che cosa si possono mai riferire, però lascio correre, in fondo non ho alcuna scelta, penso.
In casa ci rimango il minor tempo possibile, per il resto giro sempre in lungo e in largo tutte le strade del mio paese, e tutti mi conoscono facendomi grandi saluti. Mi piacciono le persone, mi chiamano per nome, mi guardano mentre vado di fretta, e non lo so neanche io dove sto andando, però sono contento se tutti pensano che ho da fare qualcosa, da sbrigare qualche faccenda.
Quando mi fermano mi dicono le solite cose, io rido, dico che purtroppo devo andare, mi sembrano tutti degli sfaccendati che se ne rimangono lì davanti al bar a parlare di calcio e di argomenti del genere. Preferisco camminare, scivolare via per mio conto, tanto non capirei i loro discorsi, sarei d’impaccio per tutti. Le situazioni peggiori avvengono quando vogliono parlarmi delle donne. Sembra che sappiano sempre ogni cosa, e dicono sottovoce qualcosa di quella ragazza che passa, o di quell’altra che si vede spesso lungo la strada.
A me le donne non piacciono, quelle che conosco mi salutano serie, non dicono niente di spiritoso, io non so mai cosa dire a loro. Però ce n’è una che lavora nella bottega della sua famiglia, quando passo da lì lei a volte è da sola dietro al bancone. Mi saluta con timidezza, mi fa parlare senza chiedermi niente, mi regala sempre qualcosa, sciocchezze, ma che io tengo per me come regali importanti.
Così oggi ho strappato una rosa da dentro un giardino, la più bella che c’era, e ho deciso di fargliene dono, so che a lei piacerà. Attraverso tutto il paese, gli sfaccendati mi urlano sempre le solite cose, ma io oggi non li sento neppure, ho qualcosa d’importante da fare, non ho tempo da perdere per gente così: cammino sul marciapiede e sento che intanto mi chiamano; che importa, penso, io sono soltanto uno sciocco, posso senz’altro permettermi di non rispondere.
Bruno Magnolfi
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