martedì 28 dicembre 2010

La lingua del mare (in margine a -Bionda, naturalmente-).



Sul mare si osservano terre lontane, con appena un briciolo di fantasia. Rassicura pensare che ci sia qualcosa di migliore oltre la linea dell’orizzonte. La risacca sopra la spiaggia porta fragranze di qualcosa che non conosciamo, e quell’orlo bianco delle onde che giungono a riva, è come composto da tanti fogli di carta, arrotolati sopra se stessi, colmi di scritture e di messaggi che giungono a parlarci con nuove parole, a spiegarci cose diverse. Sta a noi saper leggere, sforzarsi di comprendere una lingua diversa da quella che usiamo ogni giorno.

Bruno Magnolfi

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